La nostra storia

Quando si dice “mai dire mai”, aprirsi alle infinite possibilità che l’esistenza ci offre, alla vita nelle sue infinite sfumature…
Chi avrebbe mai pensato che un giorno qualsiasi, a 60 e a 65 anni, noi due genitori avremmo dato vita ad un progetto che avevamo ormai chiuso in un cassetto?
Ma andiamo all’inizio di questa storia, la storia di come è nata La Poderosa cooperativa sociale e perché non deve essere solo un sogno, per noi, per tante famiglie come noi e per i nostri ragazzi.

È doveroso innanzitutto fare le presentazioni….

Sono Cristina!
Sono una chef e la cucina è la mia passione. Mi piacciono i gatti e nel giardino di casa va e viene un numero imprecisato di felini. 

Sono Nicolò!
Mi piace cantare, vedere film e mangiare. Con il camper, insieme ai miei genitori, vado spesso a fare gite, soprattutto in montagna, per scoprire posti nuovi.

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Sono Giuseppe!
Sono un sommelier e la mia passione, oltre alla bicicletta, è la musica. Ho costruito un tandem per pedalare insieme a Nicolò.

I percorsi di vita con Nicolò

Io e Giuseppe ci siamo sposati nel 1995 e nel 1997 è nato Nicolò, un parto con molte difficoltà e una diagnosi di ritardo psicomotorio lieve medio; abbiamo capito che da quel momento la nostra vita sarebbe cambiata e avremmo dovuto affrontare un duro percorso, fatto di salite e discese.

Nel 1999 abbiamo avviato la nostra attività di ristorazione, il Be Bop a Civitanova Marche. Il tempo libero era tutto dedicato a Nicolò e, nonostante il lavoro impegnativo, abbiamo sempre cercato di organizzare al meglio la sua vita: baby sitter, attività private su misura per lui come pet terapy, ippoterapia, attività motoria con l’Antrophos, il doposcuola, … insomma una vita da giocolieri!

Gli anni della scuola hanno rappresentato per Nicolò un periodo molto importante per la sua crescita personale, per una quotidiana socializzazione e condivisione con i compagni; il suo impegno, nonostante le difficoltà, è stato premiato agli esami di stato con una valutazione di 110, e noi siamo stati tanto fieri di lui.

Nella vita di un ragazzo disabile ci sono due step importanti: quando compie 12 anni di età secondo lo Stato il ragazzo non rientra più in una situazione di “riabilitazione”, ostacolandogli così ogni possibilità di crescita; inoltre, al termine della scuola dell’obbligo, l’alternativa possibile è di iscriversi in una “lista di attesa” per un posto al diurno di una eventuale associazione della propria città.

Nicolò nel 2024 ha compiuto 27 anni e dopo due anni di pellegrinaggio all’UMEA, oggi frequenta un diurno all’Istituto Paolo Ricci, mentre la domanda di assistenza domiciliare è ancora ferma presso il comune della nostra città.

Il progetto prende vita

In tutti questi anni ci siamo sentiti spesso lasciati soli ad affrontare una situazione complicata, e altrettanto spesso il nostro pensiero è andato alle famiglie come noi, a quelle famiglie che hanno i figli nelle liste di attesa per un posto in un diurno, a quelle famiglie che aspettano una risposta dalle istituzioni comunali per una assistenza domiciliare.  Purtroppo non è riconosciuto come dovrebbe il nostro bisogno di avere un aiuto per affrontare le tante difficoltà del quotidiano, un aiuto che potrebbe dare maggiore serenità ai nostri ragazzi e a noi genitori come coppia.

Allora abbiamo deciso di aprire quel cassetto che avevamo chiuso ornai da tempo, e, rimboccandoci le maniche, abbiamo iniziato a dar vita al nostro progetto con entusiasmo e pieni di aspettative. È così che è nata LA PODEROSA cooperativa sociale con le sue due anime: una Locanda del terzo settore e un Dopo di noi.

Una cooperativa che aiuti i nostri ragazzi a costruire un futuro in autonomia inserendoli nel mondo del lavoro. 

Superata la fase progettuale, redatto l’atto notarile e lo statuto della cooperativa, realizzato il sito internet, siamo giunti alla fase più ardua: presentare il nostro progetto ai sindaci dei comuni limitrofi, nella speranza che lo accolgano con lo stesso nostro entusiasmo e si impegnino al nostro fianco per la sua realizzazione.

Ma sappiamo bene che non sarà facile, alla questione disabilità purtroppo non viene riconosciuta la dignità che si merita, liquidandola con l’immancabile mancanza di risorse.  

Siamo convinti che la nostra voce possa diventare più forte se al nostro fianco si uniscono altre famiglie che vivono la nostra stessa situazione e che sono preoccupate pensando al futuro dei loro figli quando i genitori non ci saranno più.

Ringraziamo fin da ora chiunque volesse darci una mano: istituzioni, fondazioni, associazioni, privati.

Noi siamo qui, quando volete, per un caffè e chiacchierare de La Poderosa e di quanto potremmo fare per i nostri ragazzi, ora e per il loro futuro.